…In effetti, va ricordato che ogni movimento del corpo umano offre resistenze variabili in funzione della fase dello stesso, ma riusciamo a percepire con maggiore evidenza questo fatto solo nel momento in cui l’intensità di carico richiesta supera una percentuale tale da non consentire, fin dall’inizio, la “fisiologica” fluidità del movimento [circa ˃80% 1RM (Ripetizione Massimale)], oppure nel caso in cui, con un carico inferiore, arriviamo in prossimità del cedimento muscolare. Per questo motivo, nonostante la percezione di fatica aiuti a comprendere le particolarità dei movimenti, non va dimenticato che gli elementi che influenzano lo Sticking Point (Punto Critico del movimento) sono anche intrinsecamente presenti nel movimento stesso e nella sua naturale modalità di esprimersi.
Questo significa che anche i movimenti più “semplici” come il camminare, spostare il braccio per afferrare un oggetto, ruotare il polso per leggere l’orologio, e qualsiasi altro, sono dotati della caratteristica di una variabile espressione di resistenza richiesta al movimento stesso, definita tecnicamente “Curva di Resistenza”…
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